I treni per Tozeur

Affascinati dalle note cantate da Alice e Battiato, sicuramente a Tozeur ci sarà qualcosa che catturerà il nostro cuore. Un viaggio retrò, dove storia e natura stregano i viaggiatori, tra miraggi e datteri di una delle prime oasi del Sahara.

In questi ultimi anni è tornato alla ribalta anche in Italia l’Eurovision, ma molti forse non sanno che l’Italia in realtà partecipa sin dalla prima edizione, avvenuta nel 1955, e che il modello iniziale per questa gara canora internazionale è stato proprio il nostro Festival di Sanremo.

I Treni di Tozeur

Ma cosa ha a che vedere la Tunisa con l’Eurovision? A parte una mancata partecipazione nel 1977 (partecipazione annunciata, seguita da un ritiro cui non è stata mai fornita alcuna motivazione), sicuramente in tanti conosceranno I Treni di Tozeur, di Alice e del Maestro Franco Battiato, che ha debuttato proprio all’Eurovision nel 1984.

Scelti come partecipanti tramite un sistema interno (anche oggi resta il più comune), Alice e Battiato si classificarono quinti con questo brano davvero elegante, che conserva un sapore nostalgico ed esotico a cominciare dal titolo, che richiama la tunisina Tozeur, capoluogo di uno dei suoi 24 governatorati: quello a cui dà il nome. Vicina al confine con l’Algeria, Tozeur si colloca vicino il Chott el-Jerid, un lago salato, ed è una delle prime oasi nel deserto del Sahara, distante 450km da Tunisi e fornita di un aeroporto internazionale, tramite cui è possibile raggiungerla in breve tempo. Il Chott el-Jerid, che con i suoi oltre 5.000 km² di estensione è il lago salato più esteso della regione, in realtà è più un agglomerato di sale cristallizzato su sabbia ed argilla, visto che le temperature estive spesso superano i 50°C e le precipitazioni superano raramente i 100mm annui. Il vento cambia continuamente colore e fisionomia a questa distesa impossibile da ignorare, classificata come zona umida di importanza internazionale nella Convenzione di Ramsar, un trattato per la conservazione e gestione degli ecosistemi naturali.

Ritroviamo questa meraviglia naturale anche nella mitologia classica: per Erodoto, questo era il mitico Lago Tritonide, dove finirono in secca gli Argonauti, in seguito ad una tempesta, e dove il Dio Tritone stesso intervenne per trarli d’impaccio.

Perché Battiato canta dei suoi treni?

Nel videoclip di Battiato, girato nell’italianissima Brianza, vediamo un treno d’epoca appartenente a Ferrovie Nord Milano, ancora occasionalmente in servizio durante alcuni eventi. Molti si sono chiesti perché Battiato ha citato Tozeur e persino sul suo sito troviamo riferimenti su come sul lago salato vicino Tozeur sia possibile vedere un miraggio, chiamato effetto Fata Morgana (presente in natura anche in Italia, ad esempio sullo Stretto di Messina), che fa sembrare estremamente vicini soggetti in realtà molto più lontani. Su questo particolare tipo di effetto ottico Werner Herzog ha girato un omonimo film visionario, nel 1968, effettuando riprese anche nel Sahara.

Tornando alla canzone, purtroppo non è più possibile chiedere direttamente al Maestro Battiato quanta parte abbia avuto, nel fornirgli l’idea, la riapertura della tratta per la Lézard Rouge (letteralmente lucertola rossa), avvenuta proprio nel 1984, ma per la rilevanza di questo treno d’epoca nella storia della Tunisia, sicuramente è il caso di parlarne.

La Lézard Rouge, l’Orient Express tunisino

Costruito nel 1910 per una società francese a Lovanio, in Belgio, nacque come treno per il trasporto del Bey di Tunisi, insieme a tutta la sua corte. Costituito in origine da una motrice, la carrozza dedicata al Bey, una per la corte, un vagone ristorante ed altre due vetture destinate ai bagagli, la Lézard Rouge è una vettura di un’eleganza ed un lusso che fanno pensare ad altri treni storici, come l’Orient Express. Nel 1922 è stata portata in cantiere per essere riadattata per lo scartamento metrico (linee ferroviarie con costi di gestione e manutenzione inferiori rispetto a formati superiori), ma dopo aver servito gli ultimi due Bey e l’ultimo Re della Tunisia (deposto nel 1957), è stata abbandonata in un garage sino al 1974, quando è stata battezzata col nome attuale e destinata al trasporto turistico tra Tunisi e Tozeur, con una sosta ad El Jem, l’antica e romanissima Thysdrus che conserva di quell’epoca ancora i resti di uno splendido anfiteatro, originariamente da 35000 posti a sedere, adorno di pavimentazioni a mosaico e dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1979.

Nel 1984, in seguito ad un restauro, viene rimessa su rotaie e probabilmente ci si aspettava avrebbe ripreso la tratta Tunisi-Tozeur, invece è stata relegata alla breve, ma non meno intrigante, tratta turistica Métlaoui-Redeyef, decisamente meno impegnativa: ricordiamo che Tunisi-Tozeur sono 450 km, mentre l’attuale percorso non raggiunge i 50 km.

La tratta attuale viene effettuata una sola volta al giorno ed in estate. E’ un’attrazione turistica di tipo storico-naturalistico visto che, oltre a viaggiare sul treno del Bey, visiterete le Gole del Selja (diventate riserva naturale nel 2009 e protette dalla Convenzione di Ramsar) dove è possibile ammirare il Selja wadi, greto di un fiume a regime idrogeologico irregolare, ma nelle circa due ore di viaggio è possibile  anche ammirare cascate, canyon ed una miniera di fosfati, oltre che scendere nelle piccole soste effettuate a favore dei turisti, che amano scendere per scattare velocemente qualche foto ricordo. Vi consigliamo di non allontanarvi troppo, durante queste brevi soste, perché pare il treno riprenda il percorso senza preavviso. La tratta è rimasta ferma qualche anno per scarsa affluenza turistica, riprendendo le attività nel 2011 ed oggi è possibile prenotare in estate contattandoli direttamente, anche per verificare orari, giorni e tariffe.

Composta oggi da una locomotiva; una vettura bar; una carrozza adibita a salone ed altre quattro vetture passeggeri (di cui due di prima classe) per una capienza totale di 116 posti, la Lézard Rouge offre, ai gruppi turistici che prenotano in anticipo, anche la possibilità di partecipare ad un finto attacco al treno, inscenato con lo stile di Lawrence D’Arabia, o richiedere vagoni aggiuntivi.

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